Lavorare nella Cultura sul territorio: scopriamo il CUCA e Davide Brolati

Chi è Davide Brolati? Come ti definiresti? Maestro di musica? Artista? Operatore culturale metropolitano?

Davide Brolati è un musicista che ha incentrato la sua carriera sulla didattica, prima vivendola e praticandola di persona e successivamente promuovendola attraverso la realtà del Centro Artistico Musicale Apolloni, che si occupava, oltre che di offrire corsi di strumento per tutte le fasce di età, di aiutare gli insegnanti stessi (soprattutto di chi si occupava della propedeutica musicale rivolta ai più piccoli) organizzando corsi di formazione e aggiornamento, coinvolgendo i migliori formatori Italiani.
Mi sento un promotore della formazione artistica, che per me è fondamentale per tutti. La formazione artistica è utile alla crescita umana, emotiva e cognitiva dell’individuo.

Dico artistica, e non solo musicale, perché ho sempre avuto in mente una struttura poliedrica e dinamica nella quale tutte le discipline artistiche potessero interagire tra loro.

Cerco di creare occasioni d’incontro: in questi anni ho lavorato perché artisti si incontrassero… sono fiero che siano nate molte collaborazioni e progetti importanti anche per merito mio!

Qual è la mission del CUCA e qual è la caratteristica che lo fa diverso dalle altre realtà?

In Italia siamo abituati a visualizzare la scuola di musica come una stanza parrocchiale o una vecchia scuola fatiscente, piuttosto che uno spazio con aule che garantiscano un confort sia acustico che visivo.

Spazio CUCA è questo: nasce 6 anni fa sul territorio di Sovizzo; uno spazio di quasi 800mq che contiene due aule insonorizzate e con tanto di certificazione acustica, altre 4 aule corrette acusticamente per una resa sonora confortevole; una palestra di 130mq che si trasforma in spazio performativo; una seconda palestra di 80mq.

Credo che rispetto a realtà più “piccole” riusciamo a offrire più opportunità a chi si rivolge a noi. Offriamo percorsi e discipline alternative e integrative da abbinare al primo corso scelto o che coinvolgono anche i familiari. E sono molto fiero anche della qualità degli insegnanti … insomma siamo molto strutturati e questo nel tempo paga!

Al CUCA puoi vedere insegnanti di pittura e disegno che interagiscono con quelli di musica e danza per realizzare incontri di propedeutica rivolti ai bimbi più piccoli, oppure entrare in un locale e assistere ad un live di giovani musicisti che si sono conosciuti al CUCA durante un campus musicale e che poi nel tempo si sono cercati per creare una propria band. Forse la mission del CUCA è questa creare formazione nell’incontro e nella collaborazione.

Quanto è bello lavorare al cuca?

Beh…..posso rispondere dicendo che la maggior parte delle persone che entra per la prima volta, esprime stupore non tanto per la struttura ma per l’energia positiva che si respira dentro!

Siamo a disposizione di tutti coloro che intendono identificare questo spazio come una possibilità per concretizzare il proprio progetto; offriamo corsi di qualità, stimoliamo i nostri utenti a vivere il loro percorso in maniera virtuosa, divertente e costruttiva, così che abbiano il desiderio di tornare qui anche per altri motivi: un concerto, una performance di danza, un incontro culturale, un workshop, un qualsiasi altro evento!

Entrare al CUCA mi riempie di soddisfazione: poter assistere ad una lezione di danza, accompagnata dalla musica dal vivo, suonata da uno dei nostri insegnanti o addirittura anche dai nostri allievi è un traguardo che mi riempie di gioia!

Spazio CUCA è nato con una forte energia propositiva e propulsiva verso la realizzazione di idee e progetti e ancora oggi si fa di tutto per mantenerla attiva!

Ti aspettavi fosse così difficile lavorare nella cultura?

Immagino che chi starà leggendo penserà che sia tutto facile e semplice e sempre vincente……invece devo dire che negli anni ho trovato, e ancora oggi trovo molte difficoltà nel portare avanti questo spazio: pur avendo paesi molto strutturati ed in via di espansione economica e demografica restiamo ancora fin troppo legati a mentalità e modalità che puntano al risparmio piuttosto che ad una qualità didattica….. che purtroppo non sono a supporto di realtà come il CUCA.

Per cui ci troviamo a competere con realtà molto piccole che nel complesso non riescono a garantire un servizio come il nostro, ma essendo molto più economiche di noi (che comunque siamo in linea con altre strutture molto simili) ci mettono in difficoltà.


Secondo te la strada “economica” per la cultura è quella “statale”, il “mecenatismo” o il “libero mercato”?

Penso che strutture come il cuca avrebbero comunque bisogno di queste figure per poter sopravvivere, perché le istituzioni non hanno un occhio così attento e pronto a sostenerle, perché troppo grandi e perché passano per situazioni strutturate a tal punto che sembra non abbiano bisogno di essere supportate; ecco quindi che le forze economiche dei comuni vanno invece in chi tenta di portare avanti progetti più piccoli e che non garantiscono poi di durare nel tempo.

Sembra quasi che dimostrarsi solidi e lavorare bene non sempre sia recepito dalle amministrazioni, forse abbiamo un problema di comunicazione.

Non è ancora il tempo in cui l’arte è cosa pubblica, c’è ancora molto bisogno di mecenati e per fortuna che ce ne sono.

Perché l’arte e la creatività sono importanti?

Dobbiamo insistere e unirci per far capire alle istituzioni e soprattutto alla gente e ancor di più ai genitori che l’arte è fondamentale per la crescita di un individuo, per stimolare la comunicabilità, la curiosità e sviluppare un interesse che rende la vita più bella

Qual è il corso più bello del CUCA o quello che ti ha colpito di più o che sei stato più fiero di aver “veicolato”?

Ogni attività che propongo è bella e sono fiero di tutte le attività, per vari motivi…..o per lo spessore dei personaggi coinvolti, o per l’originalità o unicità o importanza della proposta stessa!

Quanto la tua parte artistica e di “gusto” ti limita o ti favorisce nel lavoro?

Il mio lavoro è basato sul mio gusto!!!

Come si fa a spiegare a chi non l’ha provato che l’mp3 non è un vinile e un vinile non è musica live?

È un bel tema, forse non so risponderti perché ci troviamo a volte in situazioni davvero imbarazzanti : i ragazzi di 12 anni non hanno mai ascoltato un vinile, molti di loro ascoltano solo da mp3 attraverso YouTube, spotify o ancora peggio TIKTOK!!! Quando li prendi e li metti davanti ad un giradischi con due casse di media qualità si illuminano. Quindi non so come, ma c’è ancora speranza per far crescere in loro la sensibilità e il gusto del bello!

https://www.facebook.com/SpazioCuca/

Aprile 2024

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